Training Autogeno, calma e autodistensione

Training Autogeno, calma e autodistensione

Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento che consente di realizzare spontanee modificazioni psico-fisiche inducendo alla calma e ad una maggiore capacità di autodistensione. Permette una pausa profilattica ed un rapido recupero di energie. Il T.A. influenza positivamente varie funzioni dipendenti dal sistema nervoso vegetativo quali la respirazione, la circolazione del sangue, il metabolismo. Permette di attenuare lo stress, l’ansia e somatizzazioni.

Occorre sottolineare che ci si riferisce alla tecnica adottata dal suo fondatore il Dr. Johannes Heinrich Schultz  che la elaborò e la introdusse circa 100 anni fa in Europa. L’obiettivo di Schultz era quello di rendere il paziente autore del proprio cambiamento e del proprio benessere. Con il termine autogeno infatti si mette in risalto l’importanza e la capacità per il praticante di provocare autonomamente (dopo un breve allenamento o  training) le modificazioni psichiche e somatiche necessarie alle proprie esigenze personali.  Per mezzo del Training Autogeno si può raggiungere così una maggiore armonia interiore affrontando al meglio le varie circostanze della vita.

In cosa consiste il Training Autogeno?

Il Training Autogeno consente di raggiungere il totale rilassamento fisico e psichico e aiuta a ritrovare l’armonia psico-fisica attraverso una serie di esercizi da svolgere mentalmente e assumendo (come indicato più avanti) delle ben determinate posizioni. Il training autogeno è un po’ come un’isola su cui rifugiarsi quando sentiamo il bisogno di “staccare la spina” liberandoci soprattutto dallo stress e dalle preoccupazioni della vita quotidiana. La strada che porta su quest’isola è fatta di facili esercizi che coinvolgono soprattutto il pensiero.

Le parole che vengono usate (per esempio “Sono calmo e rilassato” o “Le mie gambe sono pesanti”….) suscitano in noi varie sensazioni fisiche come pesantezza, calore o freschezza, che ci permettono di raggiungere stati di calma e di rilassamento muscolare assieme ad una serie di altri effetti benefici.

A chi può essere utile?

Ad un ADULTO, il Training Autogeno può servire ad esempio nei casi in cui voglia autoregolare le funzioni motorie, vasomotorie, e secretive dell’apparato gastrointestinale, migliorare la circolazione periferica, assestare i valori pressori,  oppure quando c’è il desiderio di migliorare il benessere psico-fisico nei casi in cui sopravvengano ad esempio: stanchezza fisica, insonnia, irritabilità, insicurezza, ansia, asma, allergie…

Ad un GIOVANE, il Training Autogeno, può essere utile ad esempio, per migliorare la capacità di memorizzazione e di concentrazione, il rendimento scolastico, sportivo, lavorativo, può servire per migliorare alcuni aspetti legati alle paure e alla timidezza, per i problemi legati al rapporto interpersonale, di coppia, sessuali,  per quelli connessi alle problematiche relative alla tossicomania (in particolare: stupefacenti, farmaci, nicotina, alcool…)

Alla persona che pratica SPORT l’apprendimento della tecnica consente ad esempio, di controllare meglio il tono muscolare, recuperare in fretta le energie, controllare l’emotività e l’ansia pre-agonistica, padroneggiare e dosare lo sforzo atletico, prefiggersi risultati ottenibili aumentando la fiducia nelle proprie possibilità…

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Per cosa è indicato il T. A.

Potremmo dire che non esiste condizione che non possa essere comunque migliorata con il Training Autogeno. La tecnica rappresenta inoltre una delle migliori azioni preventive per evitare di cadere in varie forme patologiche, sia fisiche che psichiche. In ogni caso un colloquio preliminare di tipo anamnestico, può stabilire se sussistono nella persona, condizioni psico-fisiche particolari che possano richiamare qualche contro indicazione alla tecnica o ai singoli esercizi. In alcuni casi quindi, può essere utile personalizzare il metodo togliendo alcuni esercizi di base oppure eseguendo altre tecniche di rilassamento; altre volte può essere più confacente posticipare l’insegnamento della tecnica, soprattutto se si avvertono altre priorità di intervento; infine potrebbe risultare utile, associare la tecnica del T.A. ad altre metodiche.

Qualche esempio di applicazione? Clicca qui!

Articolo a cura del Dott Alessio Pieri, Psicologo e Psicoterapeuta

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